Svezzamento tradizionale e autosvezzamento: perché queste etichette non sono necessarie
L’introduzione degli alimenti oltre al latte è l’inizio di un percorso importante, ricco di fascino e sorprese, ma anche pieno di dubbi e domande. In passato ci si riferiva a questa fase solo con i termini “svezzamento” o “divezzamento” che sottintendevano che il latte fosse solo un vizio. Oggi conoscendo la reale importanza della nutrizione a base di latte si utilizzano solo per comodità nel gergo comune, ma sono stati sostituiti dalle due parole “alimentazione complementare” perché il cibo è complementare al latte, non viceversa, sottolineando così quanto questo alimento sia fondamentale per i bambini e debba rimanere la fonte di nutrimento principale per tutto il primo anno di vita.
Ma quanti tipi di svezzamento ci sono?
Si ritiene ci siano due tipi di svezzamento principali, ma come vedremo nel corso di questo articolo non è necessario schierarsi a favore di uno o dell’altro! Il primo è quello che viene definito “svezzamento tradizionale” e prevede la preparazione di un pasto ad hoc per il bambino con le classiche pappe e brodini. Se preparato con le giuste proporzioni, ha sicuramente il vantaggio di essere equilibrato e di non creare ansia per la sua consistenza che il bimbo quasi sempre gestisce abbastanza bene. Ha però lo svantaggio di essere monotono, con colori, gusti e consistenze pressoché uguali ogni giorno. Il secondo viene chiamato autosvezzamento o meglio “alimentazione complementare a richiesta” e non intende un’anarchia totale in cui il bimbo mangia per forza tutto ciò che la famiglia acquista, ma semplicemente che il bimbo sia parte attiva del pasto e che si prepari un pasto abbastanza simile per tutti, con le dovute accortezze di sicurezza e diverse proporzioni per i bambini, che ricordiamo non sono piccoli adulti! In questo modo ogni giorno ci sarà varietà di cibo, consistenze e gusti. Si può offrire il cibo in formato sicuro, a pezzi anche più grandi (in questo caso parliamo di Baby Led Weaning) o frullare/sminuzzare ciò che è stato preparato per rendere più comoda l’assunzione del cibo. L’importante è che nel tempo si proceda con la granulosità di ciò che viene offerto in modo che il bimbo impari a masticare e a gestire il cibo in ogni sua forma, aspetto importantissimo anche per il corretto sviluppo del cavo orale e del linguaggio.
Quale svezzamento scegliere?
Ci tengo a sottolineare che non c’è una scelta universale per tutti. Anche in questo ambito è tutto estremamente personale e si deve optare per ciò che rende più sereni genitori e bambini. In un momento ricco di novità e scoperta come l’approccio al cibo i bambini hanno bisogno che i loro punti di riferimento siano sereni e tranquilli. L’obiettivo è sempre fare il bene del proprio bambino, qualunque strada si scelga non bisogna avere paura di dargli fiducia e di permettergli di acquisire nuove competenze perché davvero apprendono velocemente e più si allenano più diventeranno abili nel gestire ogni pasto che gli si offrirà. Sedetevi a tavola insieme e con calma sperimentate, scoprire il cibo, fateglielo manipolare e toccare, non abbiate paura che si sporchino perché potrete sempre pulirli, ma vedrete la curiosità e la meraviglia nei loro occhi! Iniziate da un pasto morbido se siete più tranquilli, approcciatevi insieme a questa novità e pian piano condividendo il pasto esplorate consistenze diverse e pezzature diverse, sempre in sicurezza! Come in ogni fase della loro vita, l’unico modo per imparare è sperimentare: solo provando a masticare potranno imparare a farlo! E credetemi, vi stupiranno, anche senza denti!
Articolo scritto da Elena Aprile - visita il suo sito web per maggiori informazioni Dietista Elena Aprile
Mi chiamo Elena, sono una dietista che ha scoperto la passione per la cucina con cui amo trasmettere il concetto importante che gusto e salute possono far parte della stessa tavola. Sono mamma di Emma e Cesare che mi hanno fatto riscoprire la meraviglia di rallentare e il desiderio di ambire alla migliore versione di me stessa. Grazie a loro ho capito che voglio essere la mano che accoglie e accompagna le donne e le mamme a volersi bene, a nutrirsi loro per prime per poi nutrire al meglio a loro volta, dallo svezzamento alla crescita. Mi piace regalare sorrisi e mangiare cioccolato. Per me il cibo è anche profumo di ricordi. Sono molto legata alla tradizione e alle mie radici, ma amo che l’innovazione ci porti verso un nuovo benessere. “Il mio mulino” è la mia casa attuale, ma porta con sé la storia dei miei nonni, la loro cura e dedizione. Seguimi su
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