Oggi parliamo insieme di un argomento “scottante”: le allergie alimentari e il timing di inserimento degli alimenti.
Negli ultimi anni la ricerca ha rivisto molte delle convinzioni precedenti, rivelando l’inutilità di seguire ipotetiche tabelle di introduzione degli alimenti per testarne il rischio allergico e la mancanza di evidenze sulla necessità di evitare il consumo già in gravidanza/allattamento dei cibi dal forte potere allergenico. Al contrario, è emerso che forse è proprio l’esposizione a questi alimenti che ne favorisce la tollerabilità. Sembra infatti che i primi mesi di svezzamento siano un’importante opportunità per stimolare la tolleranza immunologica che fa sì che l’organismo accetti più facilmente la varietà di alimenti, anche quelli con maggior potere allergizzante. Sembra anche che la concomitanza con l’allattamento al seno giochi un ruolo favorevole in questa stimolazione. Solo in caso di forti allergie familiari si potrebbe valutare di testare l’alimento sotto controllo medico. Anche per il glutine vale lo stesso discorso.
Se prima si riteneva potesse esserci una finestra temporale ottimale di introduzione, ora si è visto che il ritardo di consumo non è un fattore che incide sulla sua tollerabilità. Importante però variare tra tutti i cereali, con e senza glutine. In linea generale è quindi possibile introdurre tutti gli alimenti da subito (ad eccezione di miele, latte vaccino come sostituto di latte materno/formulato oppure funghi), ma si consiglia soltanto di evitare di inserire per la prima volta più cibi allergizzanti in uno stesso pasto (es. nocciole e pomodori), così che in caso di reazione allergica si possa identificare più facilmente l’alimento responsabile, “Quindi non bisogna aspettare a dare uova e pomodori?” No, non è necessario. Gli ultimi studi riportano che non c’è bisogno di rispettare un definito timing di introduzione degli alimenti. Se dopo ogni nuovo cibo dovessimo aspettare dei giorni per controllarne la reazione non basterebbero dei mesi per finire gli assaggi!
Quindi mamme state tranquille e proponete ciò che preparate per tutta la famiglia! Anzi, variare molto permetterà ai bambini di fare una grande esperienza di gusti e favorire una buona educazione alimentare. “Però per la frutta secca magari aspettiamo, no?” Non importa, si può proporre ovviamente in crema o ben frullata! Attenzione: nel caso in cui in famiglia ci siano casi di allergie, è meglio tenere il bimbo sotto controllo dopo l’assunzione dei cibi a rischio allergico. Se compaiono segni di allergia come rossore, prurito o gonfiore meglio rivolgersi al pediatra. In sintesi, come già detto, per iniziare lo svezzamento è necessario soltanto che il bimbo sia pronto, per il resto potete proporgli ciò che sembra incuriosirlo, purché sia un alimento sano e di dimensioni adeguate ovviamente!
Articolo scritto da Elena Aprile - visita il suo sito web per maggiori informazioni Dietista Elena Aprile
Mi chiamo Elena, sono una dietista che ha scoperto la passione per la cucina con cui amo trasmettere il concetto importante che gusto e salute possono far parte della stessa tavola. Sono mamma di Emma e Cesare che mi hanno fatto riscoprire la meraviglia di rallentare e il desiderio di ambire alla migliore versione di me stessa. Grazie a loro ho capito che voglio essere la mano che accoglie e accompagna le donne e le mamme a volersi bene, a nutrirsi loro per prime per poi nutrire al meglio a loro volta, dallo svezzamento alla crescita. Mi piace regalare sorrisi e mangiare cioccolato. Per me il cibo è anche profumo di ricordi. Sono molto legata alla tradizione e alle mie radici, ma amo che l’innovazione ci porti verso un nuovo benessere. “Il mio mulino” è la mia casa attuale, ma porta con sé la storia dei miei nonni, la loro cura e dedizione. Seguimi su
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