Gli svantaggi della posizione fronte mondo
Testa e collo non sono sostenute, e rendono difficile i rilassamento del piccolo
La colonna vertebrale viene indotta ad una posizione eretta, non asseconda la cifosi fisiologica del bimbo
Non viene agevolata la termoregolazione perché il corpo del portatore è a contatto con la schiena del bambino
La posizione della coppia portato/portatore è distante, rispetto al portare a contatto corpo a corpo, in termini di legame e benefici relazionali, incontri visivi e tattili
Il neonato è esposto in modo eccessivo agli stimoli che l'ambiente circostante propone
Le gambe, a seconda del supporto, possono risultare distese lungo il corpo del portatore o in iper divaricazione: entrambe le posizioni non assecondano la fisiologia del bimbo
Ciao Mamma, ciao Papà,
Oggi parliamo della "posizione fronte mondo o fronte strada”, di cosa si tratta? Per “fronte strada” si intende quella posizione in cui il bambino portato all’interno di un supporto, viene rivolto verso l'esterno e non cuore a cuore sul petto del proprio portatore.
Perché questa posizione viene richiesta e adottata? Culturalmente viviamo una comunicazione basata sull’uso della vista ed in quest’ottica spesso da genitori si cade nella credenza che anche i nostri piccoli abbiano bisogno di guardarsi intorno. (vedi supporto -non ergo- fronte mondo, passeggino fronte strada, portare in braccio con il neonato vista panorama.) Cultura -occidentale- a parte, tale posizione è da ritenersi scorretta.
Ma il mio bambino continua a girarsi per guardarsi attorno! Non vuole proprio starci in marsupio verso di me! Cosa posso fare?
Nessun problema! A partire da quando il piccolo sarà in grado di sostenere la testa autonomamente, è possibile adottare sia la posizione sul fianco con la fascia ad anelli (a partire dai 3 mesi) che quella sulla schiena (a partire dai 6 mesi) con una fascia lunga rigida o un marsupio, così da soddisfare il bisogno di curiosità del bambino che inizierà a guardarsi attorno per partecipare attivamente alla quotidianità.
La posizione fronte strada che il neonato assume all’interno del supporto è fisiologicamente, anatomicamente ed ergonomicamente inadatta:
- Schiena: la colonna vertebrale viene indotta ad una posizione eretta, che non asseconda la cifosi fisiologica che si riscontra nel neonato (curvatura naturale dalla cervicale al sacro). Inoltre, nel caso in cui il piccolo venga portato dalla mamma, la presenza anatomica del seno, peggiora ulteriormente la posizione, creando una sporgenza che andrà a forzare nel piccolo una postura in lordosi.
- Gambe: le gambe a seconda del supporto possono risultare distese lungo il corpo del portatore in o iper- divaricazione: entrambe le posizioni non assecondano la fisiologia e anatomia del bambino e non favoriscono la corretta calcificazione del femore all’interno dell’acetabolo (cosiddetta posizione ad “M” che viene invece adottata con l’utilizzo di un supporto che consente la posizione cuore a cuore ergonomica). Inoltre, in questa posizione tutto il peso scarica sulla zona genitale del bambino.
- Testa e collo: non sono sostenute, e rendono difficile il rilassamento del piccolo, che contrariamente se fosse posto sul corpo pancia a pancia, andrebbe ad appoggiare la propria testa sul petto del portatore.
- Postura del portatore: portare in avanti non è consigliato nemmeno per i genitori; gli arti del piccolo essendo spesso completamente al di fuori del supporto e non a contatto con il corpo del portatore, sono liberi di muoversi creando con facilità squilibrio e spostando il baricentro di mamma e papà.
- Sovra stimolazione: il bambino è completamente esposto agli stimoli che l’ambiente circostante propone, il piccolo non ha modo di proteggersi da ciò che vede e sente.
- Instabile e lontano: Nella posizione fronte strada il piccolo non ha modo aggrapparsi (riflesso primordiale di grasping) non trova la stabilità posturale e pertanto trova difficoltà nello sperimentare il senso di propriocezione ed il senso vestibolare. La posizione della coppia (mamma- papà/bimbo – portato/portatore) è distante rispetto al portare a contatto corpo a corpo in termini di legame e benefici relazionali, incontri visivi e tattili.
- Termoregolazione: La posizione fronte mondo non agevola la termoregolazione perché il corpo del portatore viene a contatto con la schiena del bambino, zona anatomica composta da più strati di grasso.
E se il bambino sembra non apprezzare la posizione ergonomica “pancia a pancia”? Come prima cosa è bene verificare con certezza che si stia utilizzando un supporto ergonomicamente corretto, comodo per il bimbo e per mamma e papà; in secondo luogo, soprattutto se si tratta di una fascia, verificare che la legatura sia ben fatta, dare tempo al piccolo di adattarsi e qualora non fosse sufficiente, consiglio la consulenza di una professionista del babywearing, così che possa aiutare nella scelta del supporto e della legatura che rispecchi le esigenze della diade, eventualmente valutando anche posizioni alternative, come il portare sul fianco o sulla schiena.
Il bambino a contatto con il portatore, in tutte le posizioni ritenute ergonomiche viene stimolato nella maniera più idonea. Le posizioni ergonomiche non limitano la scoperta, ma anzi propongono al bambino il miglior viaggio sensoriale che gli si possa proporre: portato alla scoperta mondo, all’altezza corretta, in relazione con il proprio genitore, con la possibilità di trovare rifugio e coccole, nei momenti di stanchezza o di necessità di contatto.
Buon portare.
Articolo di Giorgia Lemmi (puoi trovare altri suoi articoli su Instagram @giorgialemmi.oom)
Sono Giorgia, sono mamma di Martina e Emma e sono una Consulente Babywearing. Nella mia vita distinguo un prima e un dopo essere diventata madre, infatti la nascita della mia prima bimba ha segnato la nascita di una nuova me, dando inizio ad un risveglio interiore. Questa presa di coscienza ha richiesto uno studio in prima persona che ha segnato il mio cammino nell’ambito olistico. Nel 2017 ho concluso la mia formazione come operatrice olistica materno infantile e subito dopo la specializzazione nel mondo del portare. Un grande amore sperimentato e vissuto con entrambe le mie bimbe che ancora oggi vivo con grande passione anche e soprattutto nel trasmettere alle mamme il sapere e l’arte del portare. Mi occupo di sostegno e maternità consapevole, collaboro con diversi centri della Brianza, studi olistici, nidi e spazi polifunzionali. E grazie all’appoggio del mio comune gestisco e conduco uno spazio di aggregazione e socializzazione dedicato alle mamme (in gravidanza e post) e ai loro bimbi. Negli anni il fascino per la potenza al femminile e la gravidanza mi hanno spinta a intraprendere un master che mi ha formata per lo yoga prenatale e neonatale, come anche per la danza in gravidanza e nel post con l’utilizzo dei supporti babywearing. Vivo il portare come una bacchetta magica da utilizzare al momento del bisogno. Babywearing per me è una coccola con il proprio bimbo, è fiducia nelle proprie risorse, serenità nell’affrontare il viaggio alla maternità ma anche uno strumento comodo e pratico alla portata di tutti. Puoi trovarmi su Instagram come @giorgialemmi.oom.