Come dev’essere il genitore ideale? Per rispondere a questa domanda, dovremmo prima definire da che punto di vista ci poniamo.


Ho personalmente analizzato numerosi e recenti studi che pongono i figli al centro di questa prospettiva: si chiede a loro come dovrebbe essere il genitore perfetto. Quello che dia sicurezza e attenzione, affetto ma anche fermezza. In ogni ricerca sociale che ho scoperto, ho riscontrato la stessa costante: pazienza e tolleranza sono in assoluto i tratti principali che il genitore ideale dovrebbe avere per un figlio. Personalmente, interpreto questo dato come una potente e importante richiesta di aiuto: i nostri figli sono consapevoli di non essere perfetti, e sanno di essere in cammino verso la definizione di sé. Sono consapevoli dei propri errori e incidenti di percorso lungo la strada della conoscenza e della scoperta di sé stessi e del mondo che li circonda. I nostri bambini e ragazzi sono alla costante ricerca di basi solide: un porto sicuro di pazienza e comprensione che conceda a loro supporto e tutto il tempo necessario per imparare e diventare ciò che sono nati per essere.

Questa idea del genitore costantemente calmo e lucido, solido e paziente anche nelle peggiori bufere emotive, porta spesso a pensare a quell’idea di genitorialità che mette il figlio al centro. Essere sempre presenti e controllati nelle proprie emozioni, in grado di non perdere mai la calma con i propri figli, sembra possibile solo in madri e padri totalmente dedicati: il lavoro, le preoccupazioni, gli impegni, la stanchezza sono ostacoli quotidiani alla pazienza di un genitore. Come Parent Coach sono le motivazioni che più spesso mi vengono riferite dai genitori che intraprendono i miei percorsi di crescita alla ricerca di quella capacità di essere in controllo dei propri istinti e delle proprie reazioni con i propri figli.

intensive parenting

Ma è davvero così?

Quel tipo di genitorialità, detta intensive parenting, in cui non esistono fattori di distrazione esterni per il genitore, che si troverebbe quindi in grado di concentrare tutto il tempo e le energie fisiche ma soprattutto emotive sul figlio, è uno stereotipo ben radicato: indipendentemente da educazione, razza, ceto sociale o disponibilità economica, ogni risorsa nell’intensive parenting è destinata al figlio, in un annullamento del genitore come persona. In realtà, a detta dei ragazzi, si scopre che questo non è ciò che desiderano davvero: i figli italiani non hanno bisogno di genitori totalmente dedicati, ma esiste addirittura una preferenza per i genitori lavoratori, che praticano sport, che viaggiano e organizzano esperienze condivise con la famiglia, che coltivano interessi personali, ricavando comunque tempo di qualità per la famiglia.

Già così detto, sembra il grande paradosso della genitorialità! Come coltivare sé stessi come persone e mantenere allo stesso tempo le energie necessarie per dare ai figli il meglio di sé? Questo concetto infatti è alla base dei due stereotipi genitoriali più comuni, posizionati ai poli opposti dell’immagine di genitore ideale della nostra società, ma incredibilmente entrambi presenti in contemporanea nell’immaginario comune.

1- Il genitore sacrificale “O lavori o stai con i figli”

Una vita fatta di rinunce e sacrifici, dove ciò che si fa non basta mai: la sensazione di dover decidere tra carriera e famiglia, tra individualità e genitorialità, è una costante nella vita di madri e padri. E’ il concetto secondo cui fare e avere tutto non è semplicemente possibile, perché a fare tutto si rischia di farlo male.

2- Il genitore supereroe “Ma come riesci a fare tutto?!”

Colui che riesce a gestire perfettamente tutti gli impegni familiari, professionali e personali senza battere ciglio. Lavora, si allena, coltiva hobbies e amicizie, trova tempo per il partner, cucina e gestisce la casa (possibilmente senza alcun aiuto), e soprattutto è sereno ed equilibrato con i figli. È un genitore ammirato e invidiato, ma spesso irreale e idealizzato.

Che fare quindi per diventare il genitore ideale?

Innanzitutto, smettere di chiedersi qual è il genitore ideale dei nostri figli.

Come per ogni altro obiettivo della vita, basare i propri propositi sulle esigenze degli altri non è mai una scelta funzionale, poiché spesso mancheranno la motivazione e il controllo necessari per ottenere dei risultati o dei veri cambiamenti. La scelta su che tipo di genitore essere si basa su ciò che davvero è importante per ognuno di noi, sui propri obiettivi educativi e genitoriali, sui propri valori e bisogni. Si tratta di chiedersi quali messaggi vogliamo mandare ai nostri figli attraverso le nostre scelte di vita e i nostri comportamenti.

L’essere genitore si basa sulla relazione genitore/figlio e in questo senso non esistono regole prestabilite che ci indicano, come in un manuale, l’azione giusta o sbagliata: il nostro progetto educativo e familiare deve sempre basarsi sulle nostre sensazioni ed emozioni, essere visto e programmato attraverso i nostri sogni e prospettive al futuro. E solo successivamente, attraverso gli occhi di nostro figlio.

Articolo scritto da Ilaria  Oliviero - visita il suo sito web per maggiori informazioni:  Ilaria Oliviero

ilaria oliviero

Sono Ilaria, Parent e Life Coach professionista presso A.Co.I e Trainer Mindfulness, esperta in comunicazione efficace in famiglia e intelligenza emotiva. Sono una libera professionista e una mamma da 5 anni, e so cosa significa cercare ogni giorno di essere e dare il massimo, subendo gli imprevisti e uno stato emotivo che non sempre va come si vorrebbe. Ho studiato molto alla ricerca della migliore versione di me come mamma, e ora guido i genitori a fare altrettanto: attraverso percorsi one-to-one di crescita genitoriale e videocorsi, aiuto mamme e papà a rimettere il focus verso i propri sogni e bisogni e verso le proprie emozioni, per riprendere il controllo della propria vita genitoriale e personale e godersi davvero la vita in famiglia. La sfida dei genitori di oggi è riscoprire e potenziare la propria intelligenza emotiva per essere poi leader, rifugio e alleato dei propri figli, durante la tempesta emotiva dell'infanzia. La mia missione è vedere sempre più mamme e papà sereni e in salute, sicuri di sé e delle proprie capacità innate, per restituire tutti insieme al mondo, generazioni di futuri adulti più forti, solidi e felici delle generazioni precedenti. Seguimi su

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