Cos’è la diastasi? Quando si può verificare?
La diastasi addominale consiste nella separazione longitudinale delle fasce di muscoli addominali durante la gravidanza, a causa di una maggiore pressione all’interno dell’addome con l’utero in crescita. Le due parti che costituiscono il muscolo principale della parete addominale – il retto addominale – si allontanano creando uno spazio sulla linea che li separa, la linea alba. Solitamente, questa condizione si ridimensiona dopo circa 4/5 mesi dal parto, ma circa il 30% delle neo-mamme ne soffre anche nei mesi successivi, continuando ad avere la pancia gonfia ed i muscoli addominali sporgenti.
Le cause della diastasi e i disturbi che ne derivano
Tra le principali cause della diastasi addominale ci sono la predisposizione ereditaria, la gravidanza in età avanzata, un feto molto pesante o una gravidanza gemellare, l’eccessivo esercizio fisico nell’ultimo trimestre di gravidanza – a tal proposito consigliamo sempre di seguire un piano di allenamento appositamente formulato per donne in gravidanza. La diastasi addominale, non è solamente un problema estetico evidente, ma può anche causare disturbi come dolori addominali e alla schiena, lombalgie, ernie addominali, nausee, difficoltà di digestione e respirazione, incontinenza o frequente stimolo alla minzione, postura da iperlordosi, senso di pesantezza del pavimento pelvico. La primaria funzione dei muscoli addominali è quella di contenere gli organi interni: se la distanza tra le fasce muscolari resta significativa (nei casi più gravi arriva anche a 6 cm), subentrano rischi per stomaco ed intestino.
Diastasi: come riconoscerla e trattarla
Tra i principali sintomi per riconoscerla si ha: pancia gonfia con ombelico sporgente a 6 mesi dal parto e formazione della “pinna” sulla linea alba – visibile specialmente in posizione di crunch addominale. Per rimediare alla diastasi addominale solitamente sono sufficienti degli esercizi specifici per il suo trattamento - consigliamo di rivolgervi ad un fisioterapista e di non improvvisare con esercizi fai-da-te. Nei casi più gravi, invece, può essere necessario ricorrer ad un intervento chirurgico di addominoplastica per ricongiungere le fasce muscolari.
Quali esercizi fare per la diastasi dell’addome
Diversi studi hanno dimostrato che l’esecuzione di esercizi addominali classici può aumentare la pressione intraddominale e avere conseguenze negative sull’organismo della donna: aumento del rischio di discesa degli organi presenti nella cavità pelvica (prolasso), incontinenza, rilassamento del muscolo perineale e di ernie addominali e inguinali. La parete addominale svolge delle funzioni fondamentali – come il contenimento dei visceri, stabilizzazione lombare, facilitazione della defecazione, funzione estetica… - pertanto, è fondamentale trovare una modalità corretta per allenarla efficacemente. Per la diastasi addominale è consigliato eseguire degli esercizi orientati alla tonificazione del muscolo trasverso dell’addome, quello situato più in profondità ed il principale muscolo nell’azione di contenimento dei visceri, per poi proseguire con esercizi che includano anche gli addominali più superficiali, i retti, orientati al ripristino di elasticità e tonicità. Gli esercizi più indicati sono quelli di rinforzo in contrazione isometrica, ossia esercizi contro resistenza, senza accorciamento del muscolo retto dell’addome. Rivolgetevi sempre a degli specialisti come fisioterapisti ed osteopati per essere certe di allenarvi e trattare la diastasi nella maniera corretta!