Negli ultimi anni è aumentato molto l'interesse dei genitori verso la comunicazione efficace con i propri figli. Si cercano nuovi strumenti per farsi capire meglio, e trovare così una modalità che permetta di eliminare o ridurre i conflitti in famiglia. Sempre più genitori mi contattano spinti dal bisogno di farsi ascoltare dai propri figli.
Cosa significa comunicare efficacemente?
Comunicare in maniera efficace significa saper trasmettere in maniera chiara e corretta un messaggio a qualcuno. O almeno questa è la definizione tecnica. E qui già nasce il primo problema del processo comunicativo in famiglia: COSA è importante comunicare? Molti risponderebbero che ci si debba far capire dai figli rispetto alle regole, all'educazione, a quello che è giusto fare, dire, comportarsi. Da qui, sorgono tutte quelle modalità comunicative inefficaci che fanno sentire i figli direzionati o giudicati: ti parlo di tutta quella parte di comunicazione che, con grandi spiegazioni tecniche e a volte moralizzazioni, mira a far rispettare forzosamente un limite imposto dall'autorità genitoriale. In pratica, stiamo chiedendo ai nostri figli di ascoltarci, senza però aver noi ascoltato loro.
Per essere ascoltato, devi prima ascoltare
Te l'avranno già detto mille volte nella tua vita! Immagino non sia una grande novità per te. Eppure nella mia vita personale e professionale, mi è capitato pochissime volte di incontrare qualcuno davvero capace di ascoltare. Questo è un enorme peccato, poiché nulla sarà mai efficace nelle tue parole se prima non avrai manifestato ascolto vero e profondo delle opinioni, emozioni e bisogni di tuo figlio. Si tratta di un salto di paradigma notevole: quando ci approcciamo ai nostri figli, con tutta la buona volontà di cui disponiamo, e cerchiamo di mettere in fila un discorso di chiarimento, dovremmo sempre chiederci: “Qual è il mio scopo?” Per esperienza, posso dirti con certezza che se la motivazione che ti spinge a cercare un confronto con qualsiasi essere umano (non solo un figlio, ma qualunque adulto con cui ti relazioni), sarà legata all'ottenere qualcosa da lui/lei, se ne renderà conto. In quel caso, sarà difficile ottenere qualcosa poiché la reazione che riceverai sarà di fuga (sottraendosi al confronto) o di attacco (negando, arrabbiandosi, minimizzando). Si tratta quindi di indagare prima le proprie intenzioni: difficilmente, se la tua motivazione sarà quella di capire meglio l'altro e di trovare una soluzione insieme, otterrai la stessa reazione. Tuo figlio si sentirà compreso e accettato, e bendisposto ad accogliere le tue richieste e a collaborare.
Come manifestare la giusta intenzione?
C'è molto interesse nel COSA comunicare, ovvero tutte quelle parole o formule che catturano l'attenzione, che chiedono qualcosa, che convincono a fare qualcos'altro. Oggi voglio dirti che molto più delle parole che usi, è importante COME le utilizzi. Prima di comunicare devi ascoltare, e questo si fa mostrando interesse e curiosità di capire di più delle emozioni e delle opinioni dell'altro. Si fa sospendendo il giudizio e la propria opinione personale, e accettando di cuore ogni emozione manifesterà un figlio. Presta attenzione al linguaggio del tuo corpo: anche senza parlare, la tua postura e le espressioni del tuo viso dicono molto di quali siano le tue intenzioni ed emozioni:
- Abbassati o siediti alla sua altezza
- Diminuisci il volume della tua voce, e rendila più morbida
- Apri spalle e braccia in segno di accoglienza
- Distendi i lineamenti del viso
- Ferma i movimenti concitati, e muoviti con lentezza
Si può mostrare fermezza e autorevolezza anche con un linguaggio del corpo che comunichi interesse e rispetto.
La connessione che creerai in questo modo con tuo figlio sarà la base della vera comunicazione efficace.
Articolo scritto da Ilaria Oliviero - visita il suo sito web per maggiori informazioni: Ilaria Oliviero
Sono Ilaria, Parent e Life Coach professionista presso A.Co.I e Trainer Mindfulness, esperta in comunicazione efficace in famiglia e intelligenza emotiva. Sono una libera professionista e una mamma da 5 anni, e so cosa significa cercare ogni giorno di essere e dare il massimo, subendo gli imprevisti e uno stato emotivo che non sempre va come si vorrebbe. Ho studiato molto alla ricerca della migliore versione di me come mamma, e ora guido i genitori a fare altrettanto: attraverso percorsi one-to-one di crescita genitoriale e videocorsi, aiuto mamme e papà a rimettere il focus verso i propri sogni e bisogni e verso le proprie emozioni, per riprendere il controllo della propria vita genitoriale e personale e godersi davvero la vita in famiglia. La sfida dei genitori di oggi è riscoprire e potenziare la propria intelligenza emotiva per essere poi leader, rifugio e alleato dei propri figli, durante la tempesta emotiva dell'infanzia. La mia missione è vedere sempre più mamme e papà sereni e in salute, sicuri di sé e delle proprie capacità innate, per restituire tutti insieme al mondo, generazioni di futuri adulti più forti, solidi e felici delle generazioni precedenti. Seguimi su
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